
ANNA ANZELLOTTI
Poesie inedite
Attraverso i tuoi occhi
E’ bella l’America, dicevi,
e con i tuoi racconti passavano i giorni.
Ne ho viste di cose attraverso i tuoi occhi!
Ho udito le sirene
e visto gli incroci, a Manhattan, di navi possenti,
e i mercantili che uniscono i mondi, ho visto con te,
neri di rabbia e d’orgoglio.
Ma troppi furono i giorni passati ad udire
e a immaginarmi accanto,
accanto a te sul ponte.
Nella tua voce ho nuotato e stringevo le mani
per prendere un po’ di ciò che avevano preso.
Ma erano tue le mani
e mio il riflesso.
Di riflesso è difficile vivere,
di riflesso si tingono gli occhi,
agli occhi tinti viene difficile amare.
Ho visto il mondo attraverso i tuoi occhi,
un mondo che aveva il tuo nome.
Il mio l’ho scordato.
Il giorno che ho visto che nel mondo non c’ero,
ho preso il tuo zaino
e, sciolti i legacci, ti ho ridato al mare.
Ci parlo ogni tanto
e ogni tanto lo schivo,
ma se guardo un tramonto
ora parla di me.
Potresti arrivare
Ho legato i pensieri dove ti piaccia che siano,
incollati al forse.
Ho modulato il passo, cadenzato e pronto,
e le orecchie ben ritte come il cavallo.
Ho eliminato il ronzio delle domande e del vuoto.
Ho tolto la polvere, aperto le imposte e spalancato l’uscio:
potresti arrivare.
Non voglio essere impreparata al tuo viso,
non voglio che i tuoi occhi mi colgano di sorpresa quando non li aspetto.
Non so guardarli quando non li aspetto,
come fa con la luce improvvisa
chi è stato troppo tempo al buio.
Non voglio impreparate le mie labbra e farfugliare,
né voglio impreparato il mio naso al tuo profumo.
Odio le sorprese, lo sai, non farne.
Non venire quando il cuore non è pronto,
quando il volto non si è preparato, col lungo esercizio, al tuo viso,
a nascondere la vergogna del vuoto
dei giorni in cui non mi cammini accanto.
Non venire quando l’anima non ha salvagente,
quando non ho indossato la mia parte migliore.
L’ho comprata per te
ed è per te che la indosso.
Quando non la metto
io
mi detesto.
Sono la brutta copia del vivere
quando non sei con me.
Il tuo concerto (omaggio a Gaetano Curreri)
Stessa sete, stesso odore,
una luna curiosa, un'altra estate.
Pronte le mani, la voce, il battito.
È una mongolfiera questa piazza,
adesso arrivi
e la tiri su.
Tra due minuti la alzi in volo,
buono è il vento,
spira dal mare.
Va in scena la mia vita,
tra le tue note,
la colonna sonora della vita mia.
T'aspetto
come s'aspetta la primavera.
Ogni anno una ruga in più.
Ti guardo e mi rivedo,
prima dell'amore, prima di un esame,
in bici, col sorriso al bar.
La testa sempre piena, le mani ancora vuote,
il cuore solo un bimbo
che ha voglia di giocare.
Ti guardo ed io mi vedo,
prima dell'amore, prima di un esame,
perchè, è vero, non finiscono mai.
La testa ancora piena, le mani ancora vuote,
il cuore scazzottato
ha ancora voglia di giocare.
Ti ascolto e sento ieri,
i libri, la moquette
e il tuo poster sull'armadio.
Una sigaretta,
la chitarra,
mille sogni in un cassetto.
Ti ascolto e sento l'oggi,
i libri, il ruolo mio
e il tuo viso lì sul palco.
Una sigaretta,
la chitarra,
cento sogni in un cassetto.
Emozionata?
Nemmeno un po...!
Ne ho visti tanti di concerti rock...!
Emozionata?
Si, come sempre!
Come a vent'anni! Come alle giostre!
Mi giro un attimo, guardo al mio fianco,
vorrei spiegarglielo,
ma già lo sa...!
La mia verità
Perché mai dovrei dirti la verità?
Si mente ai bambini.
Si mente, con amore e in affanno,
per proteggerli da ogni verità.
Perché mai dovrei dirti, stasera,
che non esiste babbo natale,
che su una scopa non si può volare,
che non è sempre azzurro il colore del cielo?
Perché mai dovrei dirti, stanotte,
che ho ancora paura del buio,
che i tuoni mi fanno tremare,
che mi inquieta il rumore del vento?
Non ti serve la mia verità,
sono qui, guardami in faccia,
prendi il mio cuore bugiardo
perché lui viene solo da te.
Con l'Alba addosso
Mi rivestirò
di carattere e d'abiti,
di bellezza e d'incanto
e l'userò il coraggio,
la gomma, il fiato.
Me ne andrò di giorno
con l'alba addosso.
Nessuna cosa porterò
perché di niente che lascio
avrò bisogno.
Non farò rumore,
sarò piuma leggera.
Sarò cullata dal vento,
avrò fortuna
avrò tempo.
Partirò con gli dei
una mattina d'estate
e sarà dolce il mio viaggio
perché in testa ho un miraggio
di felicità.
Le vie del Signore
Le vie del Signore
sono finite.
Infiniti lutti.
Infiniti abissi.
Padri contro Padri,
contro Madri.
Madri contro figli.
Il figlio macchia il seno da cui ha bevuto.
Del nostro sangue
facciamo scempio.
Il bianco uomo rivendica il dominio del nulla
e il bianco agnello muore su altari di pietra viva.
Ad ogni nuovo giorno
senza spezzare il pane,
lavate le mani,
riuccidiamo il figlio di Dio.
Finite sono le vie del Signore.
Invano é morto il figlio dell'uomo,
invano il figlio dell' oggi uomo
e della donna, carnefici.
Non il volere tuo
muove la mano di Abramo.
Nessuna prova,
nessun arresto da mano d' angelo.
Cosa, mi chiedo,
é davvero contro natura?
Cosa natura aspetta?
Cosa spetta al giudizio di questi barbari?
Sangue vivo
tinge il tramonto degli umani,
dei disumani, di me
che non ho più voglia di guardare.
Estate
Mi piaci.
Mi piace stendere i costumi,
l'odore della pelle,
le carezze della crema.
Mi piace fare tardi,
tirare ancora un po',
aspettare che sia freddo.
Mi piaci.
Mi piace la tua luce,
il baccano della gente,
il fresco della bici.
Mi piace il disimpegno,
il cessare degli affanni,
il vuoto nel cervello.
Mi piaci.
Mi piace che sei breve,
che sempre ti rimpiango,
che finisci sul più bello.
Mi piace che mi lasci,
addosso il tuo profumo,
ad aspettarti ancora.
Innamorata di te
Mutano i colori
e lasciano gli alberi le foglie,
brulica il sentiero
del tenace lavorío della formica,
ed io
figurante in questo quadro di Matisse che toglie il fiato
sono innamorata di te.
Giovane cade la neve
e di luci si riempie la città,
festosi accorrono i bimbi al nuovo dono,
crocca il ciocco al fuoco
ed io
sotto il vischio di un altro bianco natale
sono innamorata di te.
Si voltano i girasoli al sole
e paziente tesse la tela il ragno,
il tiglio incanta col suo profumo il viale,
allunga il giorno il cielo
ed io
comparsa ingaggiata dall'ebbra danza di questa primavera
sono innamorata di te.
Cantano i grilli
mentre la luna il mare bacia,
sosta il pescatore sul pontile
a togliere il sale e il sole
ed io
sotto una coltre di stelle d'un nuovo cielo mozzafiato d'agosto
sono innamorata di te.
Mi doppia il giorno
e mi deride col suo fischio il vento
ed io
col fiato corto e il profilo tuo nel cuore, contromano
t'amo,
t'amo,
t'amo.
Quattro Luglio
C'è stato un momento in cui potevo avere tutto,
uno in cui il tutto m'era ignoto,
uno in cui la parte, pure, m'era ignota.
E in questa parte, ora, mi rigiro
e mi rigiro
e più non trovo pace.